Immagina di camminare sospeso tra cielo e terra, circondato da guglie di roccia, laghi alpini e silenzi infiniti. L’Alta Via n.1 delle Dolomiti non è solo un trekking, è un viaggio dentro la natura più pura, un percorso di scoperta interiore e meraviglia.
Con i suoi 120 km di lunghezza, l’Alta Via n.1 collega il Lago di Braies a Belluno, attraversando alcuni dei paesaggi più spettacolari delle Dolomiti, dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Perché la numero 1?
Tra le dieci Alte Vie ufficiali delle Dolomiti, la numero 1 è la più famosa. Unisce panorami da sogno, un percorso accessibile anche ai non esperti e una rete di rifugi accoglienti.
Ogni anno, oltre 25.000 escursionisti da tutto il mondo scelgono di percorrere questo sentiero per vivere un’avventura indimenticabile.
Quando partire e come prepararsi
La stagione ideale per affrontare il percorso va da metà giugno a fine settembre. In questo periodo, la neve scompare dai passi più alti e i rifugi sono tutti aperti:
- Giugno: clima più fresco e meno affollamento, ma possibili nevai residui.
- Luglio e agosto: le condizioni migliori, ma anche i mesi più frequentati.
- Settembre: colori autunnali e giornate più corte, atmosfera suggestiva.
L’Alta Via n.1 è considerata di media difficoltà.
Non servono competenze alpinistiche, ma è necessaria una buona preparazione fisica e mentale. Alcuni tratti sono esposti o ripidi, quindi meglio evitare se si soffre di vertigini.
Non è adatta a bambini piccoli, ma è perfetta per escursionisti abituali, camminatori solitari e gruppi ben organizzati.
Affrontare l’Alta Via richiede un po’ di allenamento e una buona resistenza fisica, zaino leggero (massimo 10-12 kg) e scarponi adatti sono essenziali.
Il percorso classico si suddivide in 8-12 tappe, a seconda del passo, ogni giorno offre nuovi panorami e nuove sfide, in un equilibrio perfetto tra fatica e bellezza.
È consigliato prenotare i rifugi con largo anticipo, soprattutto nei mesi centrali dell’estate.
Lungo l’Alta Via n.1 si cammina anche nella memoria della Grande Guerra.
Tra il 1915 e il 1917, le Dolomiti furono fronte del conflitto tra Italia e Impero Austro-Ungarico. Molti sentieri attuali seguono le vecchie mulattiere militari.
Di seguito una panoramica delle tappe classiche:
- Lago di Braies – Rifugio Biella: si parte dal famoso lago smeraldo e si sale subito verso il Sasso del Signore.
- Rifugio Biella – Rifugio Fanes: attraversamento del Parco Naturale Fanes-Senes-Braies, con laghi e prati alpini.
- Rifugio Fanes – Rifugio Lagazuoi: giornata impegnativa con arrivo al Lagazuoi, dove si gode uno dei tramonti più belli delle Dolomiti.
- Rifugio Lagazuoi – Rifugio Nuvolau: si entra nel cuore della storia tra Cinque Torri e trincee della Grande Guerra.
- Nuvolau – Rifugio Città di Fiume: panorama spettacolare sul Pelmo e sulla Civetta.
- Città di Fiume – Rifugio Vazzoler: si scende in vallate silenziose, passando ai piedi delle cime verticali della Civetta.
- Vazzoler – Rifugio Carestiato: natura selvaggia e isolamento assoluto.
- Rifugio Carestiato – Passo Duran – Rifugio Pian de Fontana: ultimi passi verso le Dolomiti Bellunesi.
- Discesa verso Belluno – tappa lunga ma emozionante, che segna la fine del viaggio
L’Alta Via n.1 è un percorso che insegna a camminare più lentamente, a respirare più profondamente, a guardare con occhi diversi.
Che venga percorsa tutta o in parte, è un’esperienza indimenticabile, le Dolomiti non sono solo montagne, sono emozioni scolpite nella roccia.
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