Fino a pochi anni fa quasi nessuno in Italia conosceva il padel, oggi è impossibile non averne sentito parlare.
Cosa dicono i numeri? Quanti sono i campi? Quante persone giocano e perché è diventato un business miliardario?
Secondo la Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP), oggi in Italia ci sono oltre 1,15 milioni di tesserati tra tennis e padel. La maggior parte del boom arriva però dal padel, che ha attirato milioni di nuovi praticanti in pochissimo tempo.
Un dato colpisce più di tutti: a fine 2024 si contavano circa 9.700 campi attivi, ma già nei primi mesi del 2025 la soglia dei 10.000 campi è stata superata. Per dare un’idea, nessun altro sport di racchetta ha mai conosciuto un’espansione così rapida.
In termini economici, il movimento complessivo di tennis e padel vale oggi circa 8,1 miliardi di euro. Una cifra enorme, che comprende non solo le ore prenotate e i tornei, ma anche l’indotto di scuole, ristorazione, turismo sportivo e vendita di attrezzature.
La crescita lampo: dal 2019 al 2024
Fino al 2018 il padel in Italia era poco più che una curiosità. Poi, dal 2019, è iniziata l’esplosione. Tra il 2020 e il 2023 il numero di campi è cresciuto a ritmo vertiginoso: +50%, +70%, +100% anno su anno in alcune regioni.
Molti circoli di tennis hanno riconvertito spazi inutilizzati per creare uno o più campi, altri hanno costruito interi centri dedicati. Nel 2024 la curva di crescita si è leggermente assestata, con un aumento più “normale” attorno al 7–8%, segno che il mercato sta entrando in una fase di consolidamento.
Dove si gioca di più
Il padel non è distribuito ovunque allo stesso modo. Le regioni con più campi sono Lazio, Lombardia, Piemonte e Campania. Roma è la capitale indiscussa del fenomeno: qui si concentra il numero più alto di campi in Italia, al punto che l’area metropolitana romana è considerata una delle zone con la più alta densità di impianti al mondo.
C’è anche una tendenza interessante: sempre più campi indoor, coperti e climatizzati. Questo rende il gioco praticabile 365 giorni l’anno, aumentando le ore prenotabili e, di conseguenza, i ricavi dei gestori.
In alcune città l’offerta è ormai talmente alta che i campi “improvvisati” rischiano di chiudere. Resisteranno solo i centri che offrono un’esperienza completa e professionale.
Perché piace così tanto
Dietro al boom ci sono ragioni precise:
- È semplice da imparare. Dopo due partite si riesce già a scambiare e divertirsi. Molto meno frustrante del tennis.
- È sociale. Si gioca sempre in doppio, quindi diventa occasione di incontro, networking e divertimento in gruppo.
- È nato nel momento giusto. Dopo la pandemia c’era voglia di sport all’aperto e socialità: il padel ha risposto perfettamente.
- Conviene ai circoli. Occupa meno spazio di un campo da tennis, costa meno e genera più prenotazioni.
- È mediatico. Celebrità, tornei internazionali e social media lo hanno trasformato in uno sport “cool” e aspirazionale.
Chi gioca a padel
Il profilo del giocatore medio è sorprendentemente trasversale. Non è uno sport solo da giovani: lo praticano uomini e donne, professionisti quarantenni dopo il lavoro, ragazzi under 20 e persino over 60 che cercano movimento senza troppa intensità.
La presenza femminile è in forte crescita, e molte scuole stanno puntando sui più piccoli, per assicurarsi una nuova generazione di praticanti.
Il futuro
Il padel non è una semplice moda: i numeri lo dimostrano. Certo, dopo l’esplosione iniziale arriverà una fase di selezione naturale: resteranno solo i centri ben gestiti, con servizi di qualità e un’offerta a 360 gradi.
Una cosa è certa: con oltre 10.000 campi, milioni di giocatori e un indotto miliardario, il padel è destinato a restare protagonista della scena sportiva italiana ancora a lungo.
E forse, più che uno sport, è ormai diventato un fenomeno culturale.