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Categoria: Salute

Pubblicato il: 07 Feb, 2020

PIEDE: ANATOMIA, PATOLOGIE E RIMEDI ANTI-SHOCK

Il piede è una struttura anatomica fondamentale sulla quale agiscono tutti i carichi generati dal movimento corporeo. Formato da 28 ossa (ma il numero può variare da persona a persona per la presenza di uno o più sesamoidi incostanti, cosiddette “ossa accessorie” presenti nei tendini), numerosi muscoli e articolazioni, è un organo complesso che consente il movimento e l’adattabilità a tutte le superfici. Si distingue in:

  • AVAMPIEDE, nel quale insistono falangi e metatarsi;
  • MESOPIEDE, con l’osso cuboideo, tre cuneiformi e lo scafoide-tarsale;
  • RETROPIEDE, con astragalo e calcagno.

Un’attenzione particolare meritano proprio quest’ultime due ossa: l’astragalo è posizionato al centro del piede e svolge funzione di perno, distribuendo sugli archi plantari il peso del corpo, che viene poi scaricato su tre punti principali di appoggio, ovvero la tuberosità posteriore del calcagno e le teste del primo e quinto metatarso. Nel calcagno, osso molto voluminoso, poi, si inserisce posteriormente il tendine di Achille che origina dai muscoli del polpaccio e che ha la funzione di fornire una riserva di energia elastica nel salto, nella camminata e nella corsa.

Quanto alle articolazioni che costituiscono il sistema di connessione tra due o più segmenti ossei del piede, si distinguono in:

  • Intertarsali (sottotale, talo-calcaneo-narvicolare e calcaneo-cuboidea);
  • Tarso-metatarsali
  • Intermetatarsali
  • Metatarso-falangee
  • Interfalangee
  • A cui si aggiunge la tibio-tarsica detta anche “collo del piede”.

Tutte le ossa del piede, quindi, presentano un rivestimento di cartilagine, elastica e nel contempo resistente e stabile, che consente lo scorrimento senza attrito delle ossa nelle articolazioni e serve da cuscinetto protettivo.

Patologie del piede particolarmente diffuse sono:

  • ALLUCE VALGO: deformazione dell’articolazione del primo dito del piede, che si sposta verso le altre dita e sviluppa una sporgenza ossea che provoca dolore, arrossamento, infiammazioni e talvolta ulcerazioni;
  • ALLUCE RIGIDO: patologia che colpisce l’articolazione del primo dito che perde la mobilità e non può più flettersi nè estendersi;
  • DEFORMITA’ DELLE DITA: provocate da fattori genetici, uso di scarpe strette o tacchi alti, microtraumi frequenti o per la presenza di alluce valgo;
  •  NEUROMA DI MORTON: interessa il nervo che passa nella pianta del piede e va verso le dita e si forma più frequentemente tra terzo e quarto dito. Tra le cause: predisposizione genetica, microtraumi ripetuti, presenza di alluce valgo, calzature troppo strette o tacchi alti. Quanto ai sintomi, il dolore è molto simile a una puntura improvvisa, irradiato alle dita interessate, con difficoltà nella deambulazione.
  • PIEDE PIATTO: deformità del piede in cui scompare la volta plantare e il calcagno; è deviato in caso di valgismo del retropiede (calcagno verso l’esterno).
  • FASCITE PLANTARE: patologia che colpisce spesso gli sportivi. Può essere causata da modificazioni degenerative del legamento arcuato dovute a microtraumi ripetuti, che provocano una infiammazione dell’osso (periostite) da trazione e delle micro-lacerazioni, oppure ad una eccessiva sollecitazione della fascia plantare.
  • TALLONITE: la tallonite generalmente indica una patologia infiammatoria che causa una condizione dolorosa del tallone, ovvero la parte posteriore del piede, inferiore al calcagno. In ambito medico la tallonite è nota con il nome di tallodinia o di talalgia plantare.
  • SPINA CALCANEARE: è una esostosi, cioè una neoformazione benigna di osso, nella zona inferiore del tallone. Generalmente, si forma a livello mediale del calcagno, all’origine della fascia plantare. La causa di questa esostosi è l’infiammazione della fascia plantare a livello dell’inserzione sul tallone (entesopatia), con conseguente deposito di sali di calcio.

Inoltre, per quanto riguarda i problemi nell’appoggio del piede, si fa riferimento a:

  • PRONAZIONE: la pronazione è il normale movimento biomeccanico che il piede effettua verso l’interno, nella dinamica della corsa, dalla fase di appoggio a quella di spinta. Il soggetto iperpronatore tende a compensare il proprio movimento errato attraverso i legamenti del ginocchio e le fasce muscolari.
  • SUPINAZIONE: la supinazione, invece, si verifica quando il piede non prona, ovvero quando il lato esterno/laterale del tallone tocca terra con un angolo maggiore rispetto a quello fisiologico di appoggio del piede sul terreno. I supinatori sono quindi quei soggetti che, correndo, hanno un movimento di pronazione insufficiente a causa di una scarsa mobilità delle articolazioni della parte coinvolta.

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