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Categoria: Salute

Pubblicato il: 24 Mag, 2022

COS’È L’EPICONDILITE E CHI COLPISCE

L’epicondilite, conosciuta anche come “gomito del tennista”, è una condizione dolorosa del gomito causata da un suo uso eccessivo: un’infiammazione dei tendini che collegano i muscoli dell’avambraccio sulla parte esterna del gomito. I muscoli dell’avambraccio e i tendini si danneggiano a causa di un elevato stress e ripetizione dello stesso movimento. Questo porta a dolore e gonfiore sulla parte esterna del gomito ma anche sulle altre strutture anatomiche circostanti. Non è un caso che sport come il tennis, il padel, il beach tennis, il pickleball possono causare questo problema. L’epicondilite, tuttavia, non colpisce solo gli sportivi, ma anche le persone che svolgono attività lavorative che impongono l’uso frequente e prolungato di strumenti come il martello o il cacciavite, strumenti che implicano continui movimenti del polso e del gomito. Il sollevamento ripetitivo di oggetti, non necessariamente pesanti, con la superficie palmare della mano rivolta verso il basso, può scatenare l’infiammazione.

CAUSE DELL’EPICONDILITE

Il gomito è un’articolazione formata da tre ossa: l’osso del braccio, omero, e le due ossa dell’avambraccio (radio e ulna). Ci sono due sporgenze ossee nella parte inferiore dell’omero chiamate epicondilo (laterale) e epitroclea (o epicondilo mediale). La protuberanza ossea sulla parte esterna (laterale) del gomito, l’epicondilo, è la zona anatomica di interesse. L’epicondilite interessa i muscoli e i tendini dell’avambraccio che quando funzionano contraendosi, estendono il polso e le dita. Il dolore è localizzato sul lato esterno del gomito, talora irradiato lungo l’avambraccio e si aggrava con l’estensione del polso e della mano. All’inizio il dolore viene percepito solo durante l’esecuzione di attività pesanti o sportive mentre nelle fasi più avanzate anche in seguito a banali movimenti quotidiani come sollevare un piccolo peso, svitare un coperchio o stappare una bottiglia. Nella fase acuta della patologia il dolore può essere presente anche a riposo.

In generale, la causa principale dell’epicondilite è la ripetizione di uno stesso movimento ma tra le altre cause da valutare ci sono eventuali rigidità di spalle, collo e polso:

  • rigidità articolare del polso
  • rigidità di spalle e collo che possono alterare la meccanica (far lavorare male il gomito) e causare l’epicondilite
  • problemi alla cervicale: anche le rigidità del tratto cervicale può alterare i movimenti del braccio provocando l’infiammazione.

In pratica, la rigidità del polso, delle spalle e del collo possono modificare i movimenti del braccio provocando un involontario sovraccarico al gomito.

Altre importanti cause da valutare sono:

  • problemi intrarticolari
  • debolezza muscolare e dei legamenti
  • problemi cartilaginei
  • nervi infiammati
  • problemi tendinei che in presenza di movimenti ripetuti più volte sviluppano sovra utilizzo, gesti ripetuti come scrivere al pc, sollevamenti, ecc.

 COME CAPIRE SE SI SOFFRE DI EPICONDILITE

I sintomi per riconoscere l’epicondilite sono piuttosto evidenti:

  • dolore sulla parte esterna del gomito che interessa tutto l’avambraccio fino al polso, mano e dita
  • scossa e/o formicolii (per irritazione dei nervi vicino ai tendini infiammati)
  • tensione muscolare dell’avambraccio
  • rigidità nei movimenti
  • presa debole

Con un primo esame clinico lo specialista valuterà i sintomi, da dove parte e viene generato il dolore, abitudini, stile di vita ed eventi traumatici, considerando alcuni fattori:

  • se i dolori compaiono solo durante le attività che richiedono sforzo fisico
  • se il dolore è persistente
  • se ci sono alterazioni plastiche / calcificazioni.
  • Sforzi eccessivi, movimenti e attività ripetitive (sovraccarico)

TRATTAMENTO DELL’EPICONDILITE

L’epicondilite è una patologia che necessita di un trattamento di tipo conservativo (non chirurgico) per un recupero ottimale della condizione generale di salute. Per questo motivo è importante gestirne il dolore, preservare il movimento dell’arto che è stato colpito, migliorarne la forza e la resistenza, prevenire una recidiva.

Di solito si coinvolge la figura del fisioterapista che consiglierà, in base alle specifiche condizioni, un riposo relativo (non assoluto). In questa fase lo scopo è anche quello di prevenire le recidive poiché alla persona vengano illustrate le giuste modalità di movimento e di caricamento del tendine.
Si procederà, poi, con la fisioterapia, che ha un ruolo centrale nel trattamento conservativo.

A tali trattamenti vengono spesso associate le onde d’urto che, potrebbero aiutare nella gestione della sintomatologia.

Inoltre possono essere prescritti dal medico farmaci antinfiammatori (FANS) per ridurre la sintomatologia o infiltrazioni di cortisone che hanno un effetto solo a breve termine nella gestione del dolore e possono portare a conseguenze negative come atrofia muscolare o rottura del tendine coinvolto e per questo spesso sconsigliate.

Se il trattamento conservativo non ha effetti sulla sintomatologia del paziente con epicondilite e i sintomi sono particolarmente gravi ed invalidanti o persistenti, può essere allora indicato il trattamento chirurgico con successivo percorso di riabilitazione post-chirurgica.

PREVENIRE L’EPICONDILITE O GOMITO DEL TENNISTA

Per i tennisti, ma anche per i giocatori di padel, beach tennis e pickleball che vogliono prevenire l’epicondilite, i suoi effetti negativi sull’apparato musco-scheletrico e proteggere mani, polsi, gomiti e braccia, il prodotto più indicato è l’ANTI SHOCK GRIP, nella versione TENNIS o PADEL.

Il materiale Noene®, ha la proprietà di assorbire e disperdere shock e vibrazioni derivanti dall’energia prodotta dall’impatto della racchetta con la pallina fino al 96%, permettendo di bloccare i microtraumi e infiammazioni. L’assorbimento e la dispersione di shock e vibrazioni contribuiscono a prevenire l’infiammazione e stanchezza alle articolazioni (mano, polso, gomito, spalla) e ne migliora di conseguenza la performance, il controllo e la presa.

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