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Categoria: Bike

Pubblicato il: 28 Lug, 2023

ITALY DIVIDE – UNSUPPORTED ADVENTURE

Cos’è l’ITALY DIVIDE?

Le Divide sono eventi di ciclismo al limite tra il cicloturismo, l’avventura e l’ultracycling.
Si tratta di manifestazioni dall’elevato chilometraggio, con percorsi che mescolano in proporzione variabile asfalto, strade bianche e sterrato da mtb, dove l’impegno fisico è notevole.

L’Italy Divide è l’evento di bikepacking che con un mix di terreni differenti – 85% di off-road – attraversa l’Italia dal sud al nord esplorandone parti selvagge e remote e fin dalla sua prima edizione ha attirato l’attenzione di moltissimi atleti professionisti e non.

Da Pompei, fino al lago di Garda attraversando la penisola del Circeo e passando per le strade bianche in Toscana, e per città come Siena, Firenze, Bologna, Mantova e Verona.

Oltre a un grande spirito di avventura è fondamentale avere un’ottima preparazione fisica (per via delle lunghe ore passate in sella e dei dislivelli molto alti) e una rigorosa organizzazione, basti pensare al continuo cambiamento meteorologico che l’atleta deve affrontare.

È importantissimo ribadire che l’Italy Divide non è una gara contro altri avversari ma una sfida contro sé stessi.

NOENE® è da sempre al fianco degli sportivi analizzandone le necessità e innovando continuamente i prodotti per assicurare una protezione completa, riducendo fino al 96% degli shock e delle vibrazioni generate durante l’attività.
Per i bikers ci sono prodotti NOENE® specifici, studiato per garantire la massima protezione alle parti del corpo maggiormente esposte alle sollecitazioni come polsi, spalle e piedi.

Nell’impresa dell’Italy Divide 2023 NOENE® ha scelto di supportare Luca Carpino.

Scopriamo insieme chi è Luca e cosa l’ha spinto a intraprendere questa avventura estrema.

Chi è Luca Carpino?

‘’Luca Carpino, psicologo psicoterapeuta, classe ’74 ma giovane ciclisticamente parlando; ho comprato infatti la prima bici che non fosse per il classico utilizzo casa-lavoro in città meno di 10 anni fa. Ho sempre praticato attività all’aria aperta soprattutto legata alla montagna e alla corsa, poi dopo un corteggiamento di qualche anno mi sono deciso e ho fatto il primo passo’’.

A un mese dalla gara abbiamo incontrato Luca per capire cosa è necessario fare per essere “pronti”, sia fisicamente che psicologicamente, ad affrontare l’Italy Divide:

‘’Ho fatto un foglio Excel. Questo di per sé dovrebbe già dirla lunga su quanto questa faccenda di attraversare l’Italia in bici stia diventando seria perché io, di solito, vado raramente a braccetto con la tecnologia.
Invece ho fatto delle colonne a cui ho dato dei titoli tipo “abbigliamento”, “elettronica”, “meccanica” e all’interno di queste colonne ho fatto delle liste di cose da portare, segnando anche quelle che ho, quelle che devo procurarmi e quelle che devo capire come funzionano.

Mica basta averle tutte ste cose, devi anche sapere cosa farci.
Questa mattina sono uscito in bici sulle strade che conosco bene ormai, attorno alla città, lungo il fiume, strade bianche, sterrate, sentieri e provavo a immaginarmi di essere nell’Etruria o nel Mugello o nella Lessinia; nomi da atlante geografico De Agostini. Invece ero sulle strade di casa, che peraltro sono pure piatte. Mentre pedalavo pensavo che manca un mese e mezzo alla partenza e che ormai questo è il tempo delle certezze; sono ormai certo che non arriverò pronto allo start.
Come si fa, poi, ad arrivare pronto a qualcosa che non conosci?

Che non sai cos’è, che è decisamente oltre tutto quello che hai già sperimentato e che sta in quel (non) luogo delle esperienze mai fatte, vissute tante volte nella fantasia ma mai nella realtà.

Ormai sono certo che non si può arrivare pronti, almeno non io.

Le gambe non saranno pronte ma spero che cuore e testa possano bilanciare.
Come si fa a prepararsi? Io ho fatto un foglio Excel’’.

Cosa ti ha spinto a intraprendere l’Italy Divide?

‘’Ho comprato una bici da strada e quello è stato il primo giro di boa; ho scoperto sensazioni pedalando che sempre più mi facevano ritrovare in città quelle provate facendo scialpinismo: la libertà di scegliere dove andare, l’ebbrezza del vento in faccia, il contatto quasi diretto con il territorio che stai attraversando.

Da lì il passo è stato breve e quasi obbligato, lontano dalla performance in senso stretto e (sinceramente anche noiosa) ho cominciato a esplorare dentro e fuori di me le sensazioni che la bici poteva darmi e quindi ho cominciato ad interessarmi ai cosiddetti “trail”, lunghi giri non strettamente competitivi da farsi tendenzialmente in autosufficienza.

Dopo alcune esperienze “lunghe” ho deciso che volevo provare ad alzare l’asticella e mettermi alla prova su distanze “molto lunghe” e l’Italy Divide, oltre ad essere stata scelta quasi obbligata, è diventato il nuovo obiettivo.

Il vero problema è che è difficile tornare indietro, quindi nel mirino si stanno già intravedendo altri progetti. Ma tempo al tempo…’’

Così Luca racconta la sua impresa appena conclusa:

“Sabato 29 aprile, con due amici, sono partito da Pompei per correre, anzi pedalare, la Italy Divide 2023.

Destinazione Torbole sul Garda, 1300 km circa con più di 20000 metri di dislivello su strade secondarie e sterrate (50%) da affrontare in modalità unsupported, cioè senza nessun aiuto esterno.

Solo una traccia gps da seguire e poi totale autonomia (e responsabilità) nella gestione di tutti gli aspetti di un viaggio così lungo.

Abbiamo pedalato attraverso quasi tutta l’Italia (Campania, Lazio, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, Trentino) in quasi tutte le condizioni meteorologiche (pioggia, fango, sole, giorno, notte..), in quasi tutti gli ambienti (costa marina, vulcani, montagna, argini di fiumi di pianura, città, monumenti storici), da soli o in piccoli gruppi spontanei di ciclisti che avevano il nostro passo e con cui abbiamo condiviso chilometri, salite, guasti meccanici, crisi di pianto, pianti di gioia, attacchi di fame, ricerca di un posto in cui dormire, risate, pensieri, imprecazioni e tanto male al c..o!”

Cosa resta di questa esperienza incredibile?

“Abbiamo incontrato (per poco!) forti atleti, viaggiatori romantici, avventurieri sprovveduti; persone che come noi volevano mettersi alla prova.

In questa scelta credo che sia molto importante la motivazione che ti spinge, in generale ma soprattutto che ti spinge a stringere i denti nei momenti più difficili, quando la stanchezza si fa sentire in ogni centimetro quadrato del tuo organismo; stanchezza forse mitigata dalla bellezza dei luoghi e dall’effetto magnetico del passaggio “dentro” i luoghi che proprio la bicicletta permette.

Credo, come dice qualche viaggiatore più esperto, che in effetti un altro ingrediente fondamentale per poter partire sia la certezza di sapere di avere qualcuno che aspetta il tuo ritorno.

Insomma è stato un viaggio incredibile, una esperienza profonda, intima e un po’ ipnotica che rimarrà dentro di noi per sempre credo”.