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Categoria: News

Pubblicato il: 14 Giu, 2022

TRIATHLON: COME AFFRONTARLO

Si nuota per 3,8 chilometri in acque libere, poi si pedala per 180 e infine si corre per 42 chilometri; senza fermarsi mai. Questo è il triathlon nella sua distanza più estrema: l’IRONMAN.

Ma per il nostro fisico è più duro nuotare per 3,8 km, fare 180 km in bici o correre 42 km?

Questa è la domanda che si sono fatti negli anni 70 un gruppo di militari statunitensi su una spiaggia di Honolulu, paragonando tre diverse gare che si tenevano alle Hawaii. Tra le risate generali, il comandante della Marina americana John Collins propose una gara che comprendesse tutte e tre le discipline: ma lui non stava affatto scherzando, e così nacque la disciplina chiamata Triathlon. Questo sport, praticato da adulti di ogni età (anche molti over 50/60 praticano triathlon) come dai bambini, è considerato tra i più duri e più difficili nel mondo dello sport di resistenza.

TRIATHLON = UNA SFIDA CONTRO SÉ STESSI

Possono esserci infinite ragioni per decidere di imbarcarsi in un’impresa così dura, ad esempio per mettere alla prova i propri limiti. Così la gara diventa, si, un’occasione per partecipare a un evento collettivo di festa e di competizione, ma soprattutto qualcosa di più profondo e personale, in cui si desidera dimostrare a sé e al mondo che il “limite” siamo solo noi stessi.

Sposare la disciplina del triathlon può portare a nuovi stimoli e a scoprire risorse nascoste che pensavamo perse o addirittura non esistenti, ma bisogna sempre ricordare che si tratta di imprese straordinarie e che la forma fisica che ci permette di superare i nostri limiti va costruita e mantenuta nel tempo e non si improvvisa. Intraprendere gli allenamenti per partecipare a gare da triatleti richiede tempo, disciplina, e a volte il nostro corpo potrebbe non arrivare dove vorremmo. A livello fisico, infatti, considerando anche il naturale processo di invecchiamento a cui andiamo incontro, portare a termine un percorso che ci porta in acqua, poi in bici, poi a piedi, senza soluzione di continuità, non è impossibile ma non è certo da tutti.

GLI INGREDIENTI PER UN BUON ALLENAMENTO

Come per tutti gli sport, anche per allenarsi per un triathlon in modo efficace e senza incorrere in infortuni, è necessario combinare insieme più fattori. Preparare il nostro corpo a una competizione, specialmente se agonistica, è sempre una questione di sacrificio, costanza e sudore. Come su una bilancia, bisogna porre allenamenti adeguati al nostro livello, una corretta alimentazione, il tempo giusto per recuperare tra un allenamento e l’altro e la giusta determinazione, fondamentale per non scoraggiarsi ai primi ostacoli. Prima di iniziare con gli allenamenti, tuttavia, è sempre consigliabile assicurarsi del proprio stato di salute a tutti i livelli: infatti l’attività fisica sollecita tutto il nostro corpo, dalle ossa alla muscolatura agli organi vitali.

Ci sono più fattori da tenere in considerazione per fare attività sportiva in modo corretto:

Visita medico sportiva
Prima di iniziare con gli allenamenti, è sempre consigliata, se non fondamentale, una visita medico-sportiva,  per assicurarsi che le proprie condizioni di salute siano ottimali, attraverso una visita sportiva dove verrà richiesto di fare la tipica “prova sotto sforzo”.

Dieta adeguata
Una corretta alimentazione, ricca di verdure e proteine è indispensabile per dare all’organismo l’energia necessaria.

Corretta postura
La corretta postura, nel triathlon, è un altro elemento da non sottovalutare dovendo porre il fisico sotto sforzo, in posizioni differenti, con un carico molto elevato.

Giusta determinazione
La determinazione ha un ruolo fondamentale per non scoraggiarsi al primo ostacolo.

Resistenza fisica
Prova a misurare la tua resistenza facendo una prova sulla tua resistenza fisica. Prova a nuotale a stile libero e affrontare senza fermarti 300 metri in modo continuo, correre successivamente per 20 minuti o per 3 km e in ultimo andare in bici su strade aperte al traffico con una bici almeno per 60 minuti.

NON DIMENTICATE LO STRETCHING

Che si scelga un’attività intensa o una più moderata, una cosa resta invariata: l’importanza dell’allungamento, anche detto stretching. Per tutte le attività, va sempre effettuato un corretto allungamento e defaticamento (recupero): sia lo scheletro, sia i muscoli, ne trarranno beneficio. Inoltre, è sempre consigliato, se non si conosce bene il tipo di movimento che si va a fare, rivolgersi a personal trainer o istruttori per apprendere le corrette posture. Si deve sempre fare attenzione ai propri movimenti, per evitare indesiderate conseguenze per la nostra salute.

UTILIZZARE LE GIUSTE SOLETTE

Le solette sono fondamentali per prevenire gli infortuni a muscoli e articolazioni, per migliorare le performance e per recuperare lo stato di forma.

Noi vi consigliamo le RUN PERFORMANCE di Noene®, le solette studiate appositamente per gli sportivi competitivi che praticano running, triathlon, atletica, trail. Le solette RUN PERFORMANCE sono state sviluppate dai tecnici Noene per:

  • prevenire gli effetti negativi sull’apparato muscolo scheletrico, assorbendo e disperdendo fino al 96% dell’energia negativa prodotta da shock e vibrazioni.
  • migliorare la performance, perché il ridotto assorbimento delle vibrazioni da parte del corpo si traduce in un minor lavoro muscolare.
  • ridurre i tempi di ripristino dello stato di forma ideale e migliorare il recupero per le successive attività e allenamenti.

Tutto ciò è possibile grazie a 3 caratteristiche uniche:

  • Sono composte dal materiale Noene, il quale, grazie alla selezione e combinazione di differenti elementi attraverso un lungo e complesso processo di lavorazione, permette di assorbire e di disperdere l’energia negativa provocata da shock e vibrazioni generate dall’impatto del piede con il suolo.
  • Tutto questo con uno spessore di solo 1 mm pensato specificatamente per non creare ingombro durante l’attività fisica.
  • La più grande peculiarità delle RUN PERFORMANCE (undersole, da inserire sotto la soletta originale) sono i 120 fori di cui sono composte, con diverse forme e diametri, distribuiti dove il piede non subisce i maggiori shock. Questo permette di avere una soletta molto ventilata, che accumula pochissima umidità e permette un maggior controllo della temperatura e del surriscaldamento del piede, tipiche problematiche delle attività di lunga durata e dalle elevate performance.